DIEGO BUONO
ECHOES
Le immagini create da Diego Buono sembrano quasi uscire dalle scene cinematografiche Viscontiane de “Le Notti Bianche”, proponendosi immediatamente come complessa sintesi tra la suggestione fantastica e la metafora del reale: un clima di sublime trasfigurazione qual è nello splendido racconto “Mario e il mago” di Thomas Mann. Possono apparire riferimenti ambiziosi, ma in effetti l’opera di Diego merita una precisa identità intellettuale e un autorevole livello artistico di riferimento: una fotografia impostata su elementi di base realistica (l’acqua sempre presente, cieli tempestosi, sassi in sospensione, steli vaganti, i moli sommersi), che illumina di chiaro-scuro le scene in rapporto allo stato d’animo dell’autore. In un tutto dominato da una mirabile sintesi formale, l’artista si muove entro l’incerto confine tra immaginazione e realtà, quella esteriore e quella interiore, regalandoci alchimie simmetriche e figurazioni surreali, che intendono poi esprimersi in funzione simbolica e fors’anche metafisica. Con l’assoluta predilezione per il bianco e nero, le immagini realizzano un rapporto chiaroscurale dalle molteplici sfumature, un contrasto pur sempre in armonia per il perfetto dosaggio di luci ed ombre. In un colloquio fra l’uomo, la natura e l’ambiente, le nove opere di Diego esprimono appieno l’ispirata visione esistenziale dell’autore rivelando, in quelle desolate immagini di solitudine, il di lui lirico pessimismo, dove le speranze filtrano timidamente fra le algide nebbie delle albe o dei tramonti.
Angelo Mazzoli
The images created by Diego Buono almost come from the cinematographic scenes of Visconti's White Nights, showing itself as a complex synthesis between the fantastic and suggestive metaphor of reality: an atmosphere of sublime transfiguration which is the beautiful story of "Mario and the Magician" by Thomas Mann. These references may appear ambitious, but Diego's opera deserves a clear, intellectual identity and a prominent artistic level of reference: his photography is based around realistic elements (a constant presence of water, stormy skies, stones suspended , stems wandering, docks submerged), which sheds light and dark scenes in relation to the state of the author's soul. The whole is dominated by an admirable formal synthesis, the artist moves within the uncertain boundary between imagination and reality, the exterior and interior, giving symmetrical alchemy and surreal representations, that intend to then express themselves symbolically and perhaps, even metaphysically. With a passion for black and white, the images achieve a relationship of light and dark from innumerous shades, a contrast still in harmony for the perfect dose of light and shadow. In a conversation between man, nature and the environment, the nine works of Diego fully express the existential vision inspired by the author to reveal, in those desolate images of solitude, his lyrical pessimism, where hopes filter shyly between the icy mists of the sunrises or sunsets.