top of page

DANIELE MATTIOLI

COSPLAYER IN CHINA

 

Angeli caduti dal cielo, avvolti in giuaine di robot sgargianti, cavalieri futuristici e principesse. In questo modo, racchiusi in armature pesanti, trasmutati dalla velocita' di cambiamento, i ragazzi cinesi si rifugiano nel sogno immaginario, quello degli eroi epici, dei personaggi "Manga" e dei cartoni animati giapponesi. Sono i perdenti del miracolo cinese, i nati sulle ceneri di una generazione senza parole, nei suoi sogni e ideali libertari. Quel giorno hai coperto i miei occhi e il cielo con una bandiera rossa, mi hai chiesto cosa stavo vedendo, " Happiness “. ”Ho detto... …questa sensazione mi ha fatto dimenticare che non ho un posto dove stare, mi hai chiesto in quale direzione voglio andare, ho risposto sulla buona strada... ”cantava Cui Jian, fondatore del rock cinese, segnando la fine di quella generazione degli anni 80' che aveva combattuto e sperato. Private di un passato sepolto dalle ruspe della modernità e fagocitati dalla velocità, l'unica unità di misura delle metropoli cinesi del 21 ° secolo, le nuove generazioni chiuse in sé stesse, si coprono, travestono, mettono parrucche colorate cercando a vivere la dimensione reale di questo fantomatico trasmutare in un mondo immaginario dove i nomi, codici e comportamenti sociali vengono reinventati e ri-scritti nella lingua del gioco.

 

Fallen angels from heaven, wrapped in sheets garish robots, futuristic knights and princesses. In this way ’, encased in heavy armor, transmuted by the speed’ of change, Chinese ’s teens take refuge in the imaginary dream, the ones of the epic heroes and characters of “Manga” and Japanese cartoons. They are the Iosers of the Chinese miracle, people born on the ashes of a generation speech/ess in its dreams and Iibertarians ideas. That day you covered my eyes and the sky with a red flag, you asked me what I was seeing, “Happiness” ! said This feeling made me forget that I have no place to stay, you asked me which direction I want to go, I answered on your way... ” Was singing Cui Jian , founder of Chinese rock, marking the end of that generation of the 80’ who had fought and hoped. Deprived of a past buried by the bulldozers of modernity ‘and phagocytized by speed’, the only unit ‘of measurement of the Chinese metropolis of 21 th century, the new generations closing up in themselves, cover, disguise, dress, put colored wigs trying to live the real size of this elusive transmuting it into a fictional world where names, codes and social behaviors are re-invented and re-wrìtten in the language of the game.

 

bottom of page